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Sostenibilità

Un pò di chiarezza sulla doppia materialità

07/02/2022 - 12:18

Lo scorso 21 Aprile 2021, la Commissione Europea ha pubblicato la sua proposta di Corporate Sustainability Reporting Directive. La normativa ha come obiettivo quello di incrementare la qualità e la comparabilità delle informazioni che vengono divulgate dalle imprese europee, facilitando le scelte degli investitori e contribuendo così alla transizione verso un sistema economico e finanziario sempre più sostenibile ed inclusivo.

Uno dei punti cardine della cosiddetta CSRD è il "principio della doppia rilevanza". Introdotto per la prima volta con “La direttiva sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario (direttiva 2014/95/UE, la cosiddetta direttiva NFRD)”, questo concetto torna con prepotenza anche oggi, diventando di fatto un obbligo di rendicontazione a partire dal 2023.

 

MA CHE COS'E' LA DOPPIA MATERIALITA'? 

Nella cosiddetta prospettiva della "doppia rilevanza", le imprese sono tenute a comunicare informazioni relative, sia al modo in cui le varie questioni di sostenibilità incidono sull'impresa, sia all'impatto delle attività dell'impresa sulle persone e sull'ambiente. Pertanto, il rischio che l'impresa affronta e l'impatto da essa prodotto rappresentano ciascuno una prospettiva di rilevanza.

E’ importante sottolineare che la doppia materialità non richiede due valutazioni o matrici separate. Bensì richiede la raccolta di prove, la valutazione e la spiegazione del motivo per cui le questioni sono rilevanti dal punto di vista dell'"impatto" (stakeholder) e/o dal punto di vista "finanziario". Entrambe le dimensioni (impatto e finanziario), inoltre, non devono necessariamente essere vincolate a questioni che sono sotto il controllo dell'organizzazione che sta redigendo il reporting, ma possono riguardare anche la catena del valore.

 

COME NOI DI RE2N REALIZZIAMO LA DOPPIA MATERIALITA' 

Il primo passo è indubbiamente quello di identificare un ampio ventaglio di tematiche potenzialmente importanti. Per fare ciò, ci avvaliamo di fonti istituzionali, come ad esempio, report di settore, benchmark, linee guida e normative. Ma non solo, con l'obiettivo di individuare i rischi più rilevanti per una organizzazione, un ruolo cruciale è quello di coinvolgere le funzioni di risk management dei nostri clienti.

Una volta fotografato il contesto, facciamo una valutazione sia dell'evidenza dell'impatto, che della materialità finanziaria. In termini pratici, identifichiamo prove di materialità da entrambi i punti di vista. Pertanto, tramite un processo di semantic analysis, analizziamo i documenti raccolti e determiniamo quali siano i temi più rilevanti.

Con lo scopo di confermare, modificare o ampliare l'elenco dei temi individuati, realizziamo attività di ascolto e coinvolgimento degli stakeholder. Questi, possono essere portatori di interesse interni o esterni. Il loro engagement può essere fatto in maniera tradizionale, come attraverso la somministrazione di survey o l’organizzazione di eventi multi-stakeholder, o con metodi innovativi, tramite la big data analysis o mediante l'utilizzo di una piattaforma collaborativa.

Infine, grazie ai nostri tool dedicati, monitoriamo l'evoluzione dei temi materiali. Nel rapporto dell'EFRAGProposals for a relevant and dynamic EU sustainability reporting standard” si specifica che “i rischi per la sostenibilità possono generare obblighi a tempo debito; si tratta tuttavia di un'evoluzione progressiva in cui la materialità può aumentare nel tempo fino a quando non vi sono motivi sufficienti per rilevare un rischio/impatto e quindi rilevare una passività nell'informativa. Tale evoluzione deve essere monitorata attentamente”. E’ la famosa “materialità dinamica”; un approccio che noi usiamo ormai da anni e che finalmente sta cominciando ad essere oggetto anche delle direttive nazionali ed internazionali.

Alla luce di questa premessa, da sempre per RE2N risulta cruciale supportare i clienti nella costruzione di un processo strutturato che tenga traccia di come la materialità cambi e si evolva nel tempo. Un tale approccio richiede il monitoraggio continuo delle questioni di sostenibilità, nonché un costante confronto con gli stakeholder.

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