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Sostenibilità

Il nuovo RUNTS e l’obbligo di Bilancio Sociale per gli Enti di grandi dimensioni

13/04/2022 - 13:49

La famosa Riforma del Terzo Settore (Legge Delega 106/2016), dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale avvenuta nell'agosto del 2017, va prendendo sempre più forma attraverso diversi decreti che ne regolamentano l’operatività.

A partire dal 23 novembre 2021, ad esempio, è stato avviato il procedimento di trasmigrazione delle organizzazioni di volontariato (Odv) e delle associazioni di promozione sociale (Aps) all’interno del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Obiettivo di questo nuovo strumento governativo è quello di semplificare e dare omogeneità di trattamento alle Organizzazioni, superando l’attuale sistema di registrazione degli enti che vede l’esistenza di registri gestiti dalle varie Regioni.

 

I vantaggi e gli oneri per gli ETS

Merito del cosiddetto RUNTS infatti, sarà quello di fungere da database informativo, permettendo a tutti i cittadini di conoscere le caratteristiche fondamentali degli Enti iscritti e consultare documenti divulgativi come gli statuti o i bilanci. 

Dal lato delle Non profit, essere presenti sul nuovo registro significherà poter beneficiare di numerosi vantaggi, come ad esempio ottenere agevolazioni fiscali, accedere a contributi pubblici grazie al 5xMille e stipulare accordi con le Pubbliche Amministrazioni. Ma non solo. Gli Enti del Terzo Settore dovranno anche adempiere a specifici oneri. Primi tra tutti quelli di rendicontazione e trasparenza. Intesi come bilanci sia di tipo economico-finanziario, sia di tipo sociale, il criterio individuato dalla normativa per capire quale tipo di report realizzare è di natura dimensionale e andrà ottemperato con la natura delle attività esercitate. Ed in particolare:

  • Gli Enti piccoli - con ricavi superiori ai 220.000 euro - potranno tenere un rendiconto di cassa delle entrate e delle uscite;
  • Gli Enti non piccoli - con componenti di reddito positive superiori ai 220.000 euro - i dovranno redigere un bilancio formato dallo stato patrimoniale, dal rendiconto gestionale (che ne evidenzi proventi e oneri dell’Ente) e relazione di missione (in cui descrivere le poste di bilancio, i criteri di valutazione utilizzati, l’andamento economico e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie).
  • Gli Enti grandi, incluse le Onlus - le cui entrate sono invece superiori a 1 milione di euro - avranno l’obbligo di stilare il Bilancio sociale, di depositarlo presso il Registro unico del Terzo settore e di pubblicarlo sul proprio sito internet.

Alla luce di questa premessa, per molte Organizzazioni il 2022 rappresenterà un cambiamento epocale, diventando di fatto il primo anno in cui si troveranno a redigere un documento di reporting sociale, che andrà oltretutto impostato secondo le linee guida ministeriali.

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