Sostenibilità
07/02/2022 - 12:00
A seguito di un lungo processo di consultazione, realizzato su scala globale, lo scorso ottobre, il Global Reporting Initiative ha lanciato i nuovi GRI 2021. Seppur negli anni, al fine di mantenere sempre elevata la qualità del reporting, l'ente abbia ripetutamente aggiornato i propri indicatori, le ultime revisioni sono piuttosto consistenti, e di fatto ne rivoluzionano l'intero framework.
COSA CAMBIA NELLA RENDICONTAZIONE
A partire dal 1° gennaio 2023, infatti, diverse saranno le novità che entreranno in vigore.
La prima interesserà la struttura dei cosiddetti Universal Standards, un nuovo set di indicatori che sostituisce i vecchi GRI 101, 102 e 103 e che mira a rafforzare ulteriormente la qualità e la precisione delle informazioni che le organizzazioni devono rendicontare. In particolare, in questa sezione sono inclusi:
La seconda importante novità, è l'introduzione dei Sector Standards, che come il nome stesso suggerisce, sono indicazioni relative a specifici settori di attività. Al momento disponibili solo per l’“Oil&Gas”, la loro funzione è quella di descrivere i contesti entro cui si sviluppano i diversi ambiti commerciali, le aspettative degli stakeholder di quel mercato, i probabili temi materiali - definiti sulla base dei principali impatti sullo sviluppo sostenibile e collegati agli SDGs dell’Agenda 2030 - e per ognuno di essi, gli aspetti specifici da rendicontare.
Scopri l’evoluzione della rendicontazione di sostenibilità
UN NUOVO CONCETTO DI MATERIALITA'
Cambia il concetto di materialità, o per meglio dire, cambia la definizione di “temi materiali”. Nei GRI 2021, i "temi materiali" vengono definiti come quelle tematiche che maggiormente rappresentano “gli impatti più significativi di un'organizzazione sull'economia, sull'ambiente e persone, compresi gli impatti sui loro diritti umani”. A differenza di prima, l’"influenza sulle valutazioni e sulle decisioni degli stakeholder" non è più un fattore a sé stante ed in grado di determinare se un argomento è materiale. Lo stakeholder stesso, adesso viene descritto come “un individuo o un gruppo di persone che ha interesse o che potrebbe essere influenzato dalle attività dell'organizzazione”. Sparisce pertanto la nozione secondo cui il portatore di interesse è anche “una entità o un individuo le cui azioni possono ragionevolmente incidere sulla capacità dell'organizzazione di operare con successo, attuare le sue strategie e raggiungere i suoi obiettivi”.
Nei nuovi GRI non ci sarà più la possibilità di scegliere tra opzione “core” e “comprehensive”. Si potrà rendicontare i propri impatti esclusivamente tramite la modalità “in accordance with”, ovvero quando un’organizzazione sarà in grado di soddisfare nove specifici requisiti obbligatori indicati dallo Standard e “with reference to”, quando al contrario, un’organizzazione sarà in grado di fornire informazioni solo su alcune informazioni.
Infine, anche il termine "topic boundary" viene rivisto. Il GRI 3: Material Topics 2021 chiarisce infatti che un'organizzazione dovrebbe considerare gli impatti negativi effettivi e potenziali che provoca (o a cui contribuisce) attraverso le proprie attività, nonché quelli direttamente collegati alle proprie operations (prodotti o servizi) e ai propri rapporti commerciali. L'obbligo di segnalare il “boundary” per ogni tema materiale richiede inoltre che un'organizzazione riferisca come sia coinvolta con gli impatti negativi. Ciò consentirà alle organizzazioni di spiegare se un tema materiale è considerato un problema a livello di gruppo o una questione localizzata (ad esempio, relativa solo ad alcuni Paesi, siti, business).
Indubbiamente lo standard di sostenibilità più utilizzato al mondo, i nuovi aggiornamenti GRI interesseranno circa 10.000 organizzazioni in tutto il mondo.